lunedì 25 gennaio 2010

Reggiolo, imparare a fare il pane in casa con una "mamma" di 110 anni!


L'evento si è svolto presso la Cesta di Artemide di Reggiolo, venerdì 22 gennaio 2010. Conoscere una madre di 110 anni non è una cosa che avviene di frequente ma venerdì sera tutti i presenti hanno avuto l'onore di conoscere da vicino la madre biologica di Nicoletta. Accudire una madre così vissuta non è poi impossibile solo richiede attenzione e costanza. Nicoletta ci confida che segue la sua mamma da ormai 20 anni ma che prima di lei altre mani hanno nutrito e protetto questa creatura dalla sua morte. Infatti il lievito madre o pasta acida o come lo si voglia chiamare non è cosa per tutti e soprattutto non tutti lo conoscono così da vicino come noi abbiamo avuto la fortuna di conoscere grazie alla nostra fornaretta preferita! Lei, che di pane se ne intende, ci ha svelato la vera essenza del grano, della farina, del germe e dei mulini che mai come oggi hanno modificato e snaturato nella sua intimità il più diffuso cereale del mondo: il grano. Quante cose ci siamo accorti di non sapere, quante cose cominceremo a cercare e cambiare da ora in avanti; fare il pane non sarà più la stessa cosa o almeno non avrà più la poca consapevolezza di prima quando pensavamo che fare il pane fosse la semplice unione di farina acqua e lievito di birra; grazie alla Nico abbiamo ri-scoperto la cucina del passato fatta di attese, di umori, di sincronia, di fatica, di prove ed esperimenti che nel tempo regalano tante soddisfazioni ed emozioni.
La riunione informale è diventata l'inizio di un percorso di gruppo che speriamo ci porti molto lontano in mondi sconosciuti e abbandonati ma pieni di magia e di sapori. Nicoletta ci ha fatto conoscere un nuovo modo di Vedere il pane attingendo dalle memorie passate per arricchire il nostro presente.
Per suggellare l'incontro Nicoletta ha chiesto ad un volontario di nutrire la madre per poterla poi dividere tra tutti i presenti a ricordo di una serata di alt(r)a cucina. Grazie Nico ora ti aspettiamo per un laboratorio sul pane..

In cantiere: cosmetici naturali, eco-detergenti, yogurt, energie alternative...e tanto altro, continuate a seguirci!

Gli Incontri Informali della Cesta vorrebbero essere momenti di scambio culturale ad alto impatto sensoriale; proprio per questo sono gratuiti e aperti a tutti. Eventuali spese (pochi euro) verranno suddivise tra i partecipanti.

Nicoletta ci ha scritto un messaggio sulla serata del 22 gennaio:

E' la fornaretta che scrive e vorrei aggiungere un commento alla bella e accogliente serata informale organizzata dalla Cesta di Artemide.
Più che dedicata al pane, è stata orientata all'avvicinamento alla "sua madre", perchè senza dubbio alcuno, è la protagonista.
I miei sono piccoli tentativi per comunicare quanto sia importante avere fiducia in se stessi e riporne altrettanta nella madre.
E' madre perchè genera, perchè infonde vita in ciò che tocca, è madre perchè dal poco ottiene il tanto e con la sua presenza trasforma e migliora tutto quello che avvicina ... ma esige il Suo di tempo ... e su questo non transige!
Capace di perdonare qualsiasi errore e vitale molto oltre la vita umana.
L'unica cosa che chiede è il nostro tempo, di tanto in tanto, in cambio ci dona la vita.
L'origine profonda di questo nome deve aprirsi a noi come una cosa vicina, alla portata di tutti, senza paure di dover rispettare temperature e sequenze di azioni millimetriche a tal punto da sentirci in colpa se non "riusciamo" a fare il pane.
Certo, è necessario essere preparati a vivere qualche insuccesso ma non per la nostra incompetenza bensì per la scarsa conoscenza, reciproca, degli elementi. Debbono avere il tempo di frequentarsi.
Gli elementi siete voi, la farina, l'acqua, la temperatura esterna, l'umidità, i batteri specifici di casa vostra, il calore del vostro forno, il vostro umore ... e poche centinaia di altre cose. Non è umano pensare che tutto questo si sincronizzi in un attimo solo perchè lo desideriamo.
Dobbiamo sperimentare la facilitazione e tutte le volte avremo delle sorprese e tutte le volte ci stupiremo e l'esperienza non sarà mai finita.
Questo è il bellissimo compito che intraprende chi comincia ad impastare ed è portato dagli elementi stessi alla presenza costante.
Fare il pane con la madre ci insegna a conoscere i tempi degli altri, il tempo del legno che arde, il tempo dell'impasto che cresce, il tempo del forno che cuoce e il nostro di tempo che coordina tutto questo.
Impareremo molto più di quello che insegneremo. E' un bel movimento, lo consiglio di cuore.

Grazie alla Cesta e spero non finisca qui ...

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